Portale della parrocchia Madonna del Carmine del Villaggio Brollo Solaro (MI)

 

 

BENARRIVATO!

Finalmente insediato il nuovo parroco del Villaggio Brollo.

 

Dopo un periodo con Sede Parrocchiale in un certo qual modo “vacante”, dal 1° aprile è stato nominato il nuovo parroco della Parrocchia Madonna del Carmine. Il suo nome è Don Maurizio Memini e giunge direttamente da Valmadrera (Lc), dove dal 2000 svolgeva incarico di Vicario Parrocchiale.

Il 10 aprile si è svolta la cerimonia ufficiale del suo ingresso presso la nostra comunità, di fronte alla presenza delle varie autorità locali (Sindaci dei Comuni di Solaro, Limbiate e Ceriano Laghetto, la Polizia Locale, i Carabinieri) e del Vicario diocesano Mons. Brizzolari.

Durante la cerimonia, molto partecipata, Don Maurizio ha avuto modo di presentarsi a tutti i parrocchiani, accorsi numerosissimi per l’occasione.

In realtà Don Maurizio ha cominciato a frequentare il Brollo e la sua gente prima di tali date e prima della nomina ufficiale, ovviamente per il tempo che poteva (visto che fino circa alla fine di maggio dovrà un po’ dividersi con gli impegni della vecchia parrocchia di provenienza ormai avviati e da concludere), fondamentalmente per aiutare la comunità in un delicato periodo come può essere quello di transizione e cambiamento e, secondariamente, ma non per importanza, per condividere un importante periodo cristiano come quello pasquale.

 

Personalmente abbiamo avuto modo di conoscerlo e di collaborare con lui già a partire dal suo arrivo; ci è sembrato opportuno rivolgergli qualche domanda per cogliere l’occasione di cominciare a conoscerlo meglio.

Con il tempo e gli eventi avremo poi altre circostanze per approfondire i vari discorsi.

 

Caro Don Maurizio, innanzitutto benvenuto nella nostra comunità che ora sarà anche la sua. Questa intervista vuole essere appunto occasione per conoscerla meglio, ma soprattutto per farla conoscere meglio ai suoi nuovi parrocchiani e a tutti i cittadini di Solaro.

Cominciamo subito con una domanda molto diretta: Perché ha accettato questo incaricato al Villaggio Brollo?

 

Penso che la domanda vera debba essere quella opposta, nel caso in cui non avessi accettato: perché avrei dovuto rifiutare? Quando sono stato ordinato ho promesso obbedienza al Vescovo. Mi trovavo molto bene a Valmadrera e lavoravo come meglio potevo. Ma percepivo che doveva in me crescere una disponibilità maggiore per nuovi incarichi, anche perché si sapeva che in diocesi c'era bisogno. Se non avessi accettato questo incarico, me ne sarebbe stato proposto subito qualcun altro. Non c'erano motivi validi per rifiutare. Certo ho cercato di dire se non sarebbe stato conveniente aspettare quest'estate, dal momento che dovevo ancora portare a termine tante attività iniziate quest'anno. Ma mi hanno risposto che c'era urgenza perché al Brollo aspettavano da tempo un parroco… di fronte a tanta necessità, come potevo far aspettare?

 

Questa è una Parrocchia impegnativa da più punti di vista: quando le è stata proposta ha avuto qualche dubbio o ha accettato senza esitazione e riflessione?

 

Direi che la risposta è stata immediata. Le mie obiezioni, cui ho accennato, hanno avuto una pronta risposta. Il tutto si è deciso nel giro di mezzo, al termine di gennaio. Può darsi che non abbia riflettuto abbastanza su quanto mi è stato proposto, ma non credo che servisse. Io sono prete per chi ha bisogno di me (oltre per il Signore, ovviamente). Il mio rammarico è di non riuscire ad essere per tutti.

D'altra parte ho avvertito anche un'attenzione nel rivolgermi questo incarico, perché sapevano che mi sarei trovato vicino al mio paese di origine (sono del Villaggio di Cesate) e quindi ai miei cari. Ho colto qui anche una delicata attenzione a mia madre che si sarebbe avvicinata così agli altri suoi figli.

 

L’avvicendamento con il precedente Parroco Don Piero non è stato così immediato come ci si aspettava. Lei come la pensa in merito? Può dare qualche motivazione?

 

Credo di essere la persona meno indicata per dare queste spiegazioni. Immagino che ci siano motivi molto seri. Le vicende personali sono tanto delicate! Del resto anche per chi ha il dovere di assicurare una guida pastorale a tante persone con il numero dei preti in vistoso calo, non è affatto semplice riuscire a mantenere una distribuzione di sacerdoti simile a quella a cui ci siamo abituati negli ultimi cinquant'anni..

 

Don Piero ormai le ha lasciato ora completamente il timone di questa barca. Quali sono state le sue prime sensazioni e quali idee si è fatto sulla situazione della Parrocchia e della comunità?

 

Mi sembra una parrocchia molto bella e ricca. La storia è breve (neanche cinquant'anni), ma è stata capace di plasmare una comunità particolarmente consapevole e orgogliosa della propria identità. Devo per questo ringraziare il lavoro di tutti i sacerdoti che mi hanno preceduto. Sono stato subito ben impressionato da un bel nucleo di persone che si sentono parte attiva della parrocchia. So che quanti qui vivono sono molti di più. Spero di riuscire ad accostare tutte e, col tempo, anche a conoscerli. Quel nucleo può essere una bella proposta per tutti, non tanto perché chiunque si senta interpellato ad essere parte attiva della comunità (anche, perché no?), ma perché ogni persona che vive in questo territorio sappia che c'è una Chiesa formata da tante persone pronte ad essere vicini a chiunque, in nome del Vangelo.

 

Anche se è prematuro affrontare certi argomenti, visto lo scarso lasso di tempo in cui ha potuto conoscere la realtà comunitaria, ci può comunque dire se ha già dei progetti e degli obiettivi ben precisi che intende perseguire nel suo mandato?

 

Penso che i progetti dovranno essere precisati insieme. Anzitutto con il Consiglio Pastorale e, quindi, con tutta la comunità. Dovremo fare alcune scelte capaci di muovere l'impegno di ciascuno. Io per il momento ho tanti desideri cheho espresso anche nell'omelia durante la Messa di ingresso. Desidero condividere le vicende di chiunque vive in questa Parrocchia, le loro speranze e le loro paure, le gioie e le sofferenze. Desidero dare senso ad ogni iniziativa; e fare in modo che questo senso sia quello del Vangelo: vorrei che si evitassero le cose fatte solo perché mi o ci piacciono e che il perché sia chiaro e condiviso da tutti. Desidero infine far provare la gioia del Vangelo: sono convinto che sia bello seguire Gesù, niente vale questa gioia.

 

C’è qualche situazione o qualche persona da cui è stato colpito immediatamente (sia positivamente che negativamente) in questo suo primo periodo tra di noi?

 

La vera risposta l'ho già data quando ho parlato di come mi ha ben impressionato la comunità. Più in particolare sono stato anche colpito di come una comunità così piccola abbia costruito un centro strutturalmente così bello e funzionale insieme. La cosa più bella è che è percepito da tanti come proprio: non è una struttura piovuta dall'alto, ma di cui tutti si sentono, in qualche modo, responsabili. Purtroppo non è sempre così, in tanti posti…

 

Crede esistano delle realtà in cui un suo intervento sarà assolutamente necessario?

 

Diamine! Dicono che i cimiteri siano pieni di persone (che si credono) indispensabili e necessarie. Direi che indispensabile è solo Gesù Cristo (per fortuna lui non è rimasto nel cimitero…). Di conseguenza sono indispensabili quei segni che lui ci ha lasciato per poterci incontrare, cioè i Sacramenti. Io sono al servizio dei Sacramenti. È per questo che ho avvertito tanta urgenza nel venire qui… almeno per vivere con la comunità del Brollo la Pasqua. Poi mi è stata riferita anche la necessità di fare da perno per una comunità che, senza prete, poteva sfaldarsi. Quest'ultima necessità però è una conseguenza delle altre due: della necessità di Gesù e dei Sacramenti, altrimenti sarebbe bastato eleggere una specie di "presidente", no? Invece un prete, mandato dal Vescovo, meglio esprime quel dono che è Gesù.

 

Vuole lanciare un messaggio di augurio alla comunità brollese?

 

Non abbiate paura di Gesù. Lo diceva spesso Giovanni Paolo II e lo sta ripetendo Benedetto XVI. Non abbiate paura a rinunciare a qualcosa di voi per Gesù. Vi accorgerete di essere più veri e più ricchi.

 

Ed un invito invece?

 

Mi sono accorto del prezioso e delicato lavoro che don Piero ha condotto con voi, accostandovi con tanta umiltà e dedizione. Ho subito avvertito una domanda per continuare questa sua opera. Desidero mantenerla, anche se non avrò le stesse capacità. L'invito è quello di avere pazienza, affinché possa conoscervi ed imparare.

 

Concludiamo ringraziando di cuore Don Maurizio innanzitutto per la sua gentile collaborazione e per averci rilasciato questa intervista, nonostante i suoi numerosi ed intensi impegni in questo particolare periodo di insediamento, ma soprattutto per essere qui con noi al Brollo.

Auguri per una serena e proficua attività nonché per una felice permanenza.

 

 

Alberto e Paola

 

Scheda personale di Don Maurizio Memini

 

Nato a Desenzano del Garda (Bs) il 8 agosto 1955

Cresciuto a Cesate (Mi) nel Villaggio I.N.A.

Percorso di Studi:

  • Scuole medie presso Istituto dei Padri Cavanis di Solaro
  • Liceo presso il Seminario Diocesano di Seveso e di Venegono Inferiore
  • Due anni di seminario teologico a Saronno
  • Studi teologici a Venegono Inferiore e a Merate

Ordinato Diacono il 21 dicembre 1981 mentre svolgeva il suo ministero nella Parrocchia di Bellinzago Lombardo

Ordinato prete il 12 giugno 1982 dall’Arcivescovo Carlo Maria Martini

Vicario Parrocchiale a Tradate (Va) nella Parrocchia di S.Stefano per 11 anni

Vicario Parrocchiale a Milano nella Parrocchia di S.Maria Beltrade per 7 anni

Dal 2000 Vicario Parrocchiale a Valmadrera (Lc)

Ha sempre insegnato religione nelle scuole medie statali sin da quando era Vicario a Tradate.

Dal 1° aprile 2005 Parrocco della Parrocchia Madonna del Carmine del Villaggio Brollo


Parrocchia Madonna del Carmine - Via Repubblica 55 - 20020 Solaro (MI)
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