Portale della parrocchia Madonna del Carmine del Villaggio Brollo Solaro (MI)

 

Una di Noi: Ciad

 

Per l'iniziativa, "Uno di Noi"... ci ha contattato una ragazza che ci ha voluto raccontare la sua storia, o meglio, la sua bellissima esperienza.

 

Sono partita per il Ciad il 2 agosto scorso, da sola e senza la benedizione del fidanzato e di parte della famiglia.

Perche l'Africa?

A volte ci sono "ispirazioni" che non riusciamo a comprendere e che probabilmente non provengono da noi; nascono dal profondo inspiegabilmente e inspiegabilmente ci guidano contro ogni ostacolo, ogni rischio o difficolta.
La stessa cosa e accaduta a me per questo viaggio: in realta ho sempre avuto il desiderio di conoscere l'Africa "vera" e di vivere sulla mia pelle tutto quello che avevo visto e sentito relativamente a questo continente unico nel suo genere.
Da un po' di tempo a questa parte, pero, l'idea di questo viaggio per svariate ragioni era diventata assillante, anzi oserei dire una necessita.
Innanzitutto, volevo mettermi al servizio per quanto possibile di persone in gravi difficolta; ovviamente per questo scopo non c'e bisogno di andare fino in Ciad, visto che il volontariato ha diverse forme ed e attuabile in qualsiasi realta, anche la piu industrializzata.
In verita volevo associare a questo proposito l'opportunita di scoprire un mondo, una cultura e della gente completamente diverse, che sicuramente mi avrebbero arricchita come persona.

Volevo insomma allargare i miei orizzonti, conoscere una dimensione diversa della vita e sentirmi parte di un universo che ha confini ben piu ampi di quelli da me conosciuti.

Sentivo anche la voglia di mettermi alla prova di fronte alle difficolta che inevitabilmente avrei incontrato, d'interagire con un ambiente totalmente diverso dal mio per misurare il mio spirito d'adattamento.
Penso capiti a molti di avvertire il peso della vita frenetica e monotona che i ritmi e gli schemi sociali dei paesi industrializzati impongono "dolcemente", in cambio di ogni possibile comfort.

Spesso non si ha il tempo di fermarsi un attimo a pensare e a riflettere. Anche per questo motivo ho sentito l'esigenza di un'esperienza forte, di venire a contatto con una realta semplice, autentica, "primitiva", nella quale la gente vivesse e agisse ancora in funzione di quei bisogni primari per la sopravvivenza.
E' incredibile e spesso angosciante prender coscienza del divario enorme tra le preoccupazioni e le difficolta che ogni giorno certe popolazioni devono affrontare e i problemi che ritroviamo quotidianamente nella nostra societa.
Per noi e facile avere acqua e per di piu pulita, cibo e vestiti per tutti i gusti, medicinali per ogni tipo di patologia, latte in polvere per sostituire il latte materno?
Tutte queste cose, scontate per noi, per i Ciadiani possono diventare degli ostacoli enormi, che mettono a repentaglio la stessa vita.

Eppure anche di fronte a queste situazioni, a volte veramente dolorose e tragiche, in quell'ambiente ho potuto constatare come fossero presenti e vivi quei valori che una vita comoda come la nostra dovrebbe rinsaldare e che invece qui da noi sembrano sotterrati dall'egoismo e dall'indifferenza; mi riferisco per esempio alla solidarieta, al rispetto per le persone e per la vita in genere, al legame con la famiglia che per gli africani e costituita addirittura da un intero clan?
Sara difficile quest'anno adeguarsi al Natale dei regali e delle laute cene?
Gli amici ciadiani che mi hanno accolta nella loro missione per un mese mi hanno salutata chiedendomi di non dimenticarli e di star loro vicina con la preghiera: un favore che chiedo a tutti coloro che riescono a fermarsi un momento.

 

Marialaura Favot

Parrocchia Madonna del Carmine - Via Repubblica 55 - 20020 Solaro (MI)